Suprematismo Occidentale: Un'Eredità Storica
Molti intellettuali e leader europei manifestano un sentimento di superiorità occidentale, definita "suprematismo occidentale." Questo si riflette nell'idea che la cultura, la politica e la democrazia occidentali siano superiori e esportabili, spesso giustificate da una presunta assenza di guerre europee recenti. Questa percezione, tuttavia, ha radici storiche problematiche e suscita critiche.
Fondamenti e Critiche Storiche
- La convinzione nella superiorità occidentale ignora incursioni coloniali e militari verso paesi come la Cina.
- Gli esempi storici mostrano come l'Europa abbia spesso scatenato conflitti e dominazioni, contrariamente all'autopercezione di "Impero del bene."
- La distinzione tra paesi democratici e autoritari come buoni o cattivi è un pregiudizio illogico, poiché entrambi possono rappresentare minacce. Per un approfondimento sulle dinamiche politiche europee, si veda Cos'è la Destra e la Sinistra? Un'Analisi Ironica e Critica.
La Storia e la Percezione della Cina
- La Cina è spesso vista come potenziale minaccia per occidente, ma questo giudizio ignora le numerose invasioni europee in Cina nel XIX secolo.
- Episodi come le Guerre dell’Oppio e la rivolta dei Boxer testimoniano l'aggressività imperiale occidentale sulla Cina.
- La memoria storica cinese è viva e pesa nel contesto delle relazioni internazionali odierne. Questo tema si collega con le riflessioni su L'Occidente e gli Altri: Riflessioni sul Futuro Globale.
Analoghe Dinamiche di Imperialismo
- Pur essendo anch’essi imperialisti, i cinesi storicamente hanno avuto ambizioni più limitate rispetto agli imperi europei.
- All'interno della loro area di influenza, esercitano comunque forme di oppressione, come nel caso di tibetani e uiguri.
Lezioni dal Passato: La Propaganda e il Riarmo Prima della Prima Guerra Mondiale
- Tra XIX e XX secolo, la letteratura "dell'invasione" in Europa alimentava paure di attacchi stranieri, promuovendo il riarmo e le alleanze militari.
- Opere come "La guerra del 1895" descrivevano invasioni immaginarie tese a giustificare preparativi bellici.
- Questo clima culturale ha contribuito all'escalation che portò allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Una più ampia contestualizzazione è disponibile in The Aftermath of World War I: Pathways to Conflict and the Rise of Totalitarianism.
Riflessioni Contemporanee
- La ripresa del dibattito sul riarmo in Europa richiama analogie storiche pericolose.
- È fondamentale imparare dal passato per evitare che la paura e la propaganda conducano a conflitti reali.
Conclusioni
Comprendere le radici storiche del suprematismo occidentale e il contesto globale permette di sviluppare una visione più critica e consapevole delle dinamiche politiche attuali. Occorre superare pregiudizi infondati e promuovere un dialogo internazionale basato sulla memoria storica e sul rispetto reciproco, per evitare gli errori del passato. Per ulteriori approfondimenti sulle fasi storiche e le dinamiche globali, si consiglia la lettura di Comprehensive Review of AP World History Units 1-5.
si respira in questi mesi. A me ha molto colpito vedere anche intellettuali progressisti
in piazza fare del suprematismo occidentale, cioè c ci raccontano continuamente che
noi siamo i meglio, che l'Europa è superiore agli altri, che noi siamo, l'ha detto anche il presidente della
Repubblica, noi non abbiamo mai fatto guerre, né commerciali né né militari. L'ex l'ex il predecessore
della Callas deve essere un posto maledetto quello del rappresentante della politica estera Unione Europea. Il
predecessore è Borrell disse noi siamo il giardino in mezzo alla giungla. Xuntle quace la civiltà. Noi siamo i
migliori, siamo l'impero del bene, gli altri sono imperi. La cultura ce l'abbiamo solo noi, il sistema politico
che abbiamo noi non ce l'ha nessuno. Noi insegniamo esportiamo pure la democrazia
come abbiamo sempre fatto con le armi. Ecco, questo suprematismo occidentale
ha un fondamento storico. Abbiamo qualcosa da insegnare agli altri. Tu citavi prima Cardini ha scritto appena
un libro che uscirà per Paper first, anzi che è uscito oggi, Imparare dall'Islam e ci terrà una lezione perché
quest'anno avremo anche altri storici che tengono lezioni qui alla festa del fatto. Domani c'è Canfora con la guerra
del Peloponneso, poi c'è Cardini, poi c'è Paolo Nori, poi c'è Scarpinato sulle stragi. Ma ti volevo chiedere, questo
suprematismo occidentale ha fondamenti storici o ha smentite storiche? Guarda, adesso ti rispondo, ma prima
farò una cosa che spero non crei panico e cioè mi portate una bottiglia d'acqua per piacere qua sul palco perché io
comincio ad avere comincio ad avere sete. >> Di solito ce n'è in abbondanza. Tanto
loro non si scandalizzano mica se adesso sale uno e e ci porta una bottiglia d'acqua.
>> Vabbè, ti applaudono, secondo me, se, >> anzi, si scandalizzano se non ce la portano, credo.
>> Barbero che beve fa punteggio. Allora, io credo che si possa dire
tranquillamente che per la nostra cultura politica, per le nostre aspettative di noi che viviamo in
Italia, in Francia, in Germania, in Gran Bretagna, negli Stati Uniti, in Canada, in Australia, per le nostre aspettative,
la nostra cultura politica, per carità, è vero che il sistema politico che noi abbiamo attualmente ci piace di più di
quelli che prevalgono in gran parte degli altri grandi paesi E quindi di questo noi siamo contenti e lo
consideriamo tutto sommato una cosa di cui essere orgogliosi, anche se naturalmente questo non significa poi
che ci dia il diritto di andare dagli altri. Grazie. Ma lui non l'ha mica chiesta, lui non
doveva importarla. Ma infatti non la bevo per evitare stimoli.
Eh, vabbè, ma è acqua, eh. Allora, la faccia negativa di questo è
che poi noi ci sentiamo anche in diritto di pensare: "È certo che i russi o i cinesi devono essere gente inferiore se
si adattano a vivere in quei loro sistemi così più autoritari e oppressivi del nostro e lì è già una frontiera che
bisogna stare molto attenti, non bisognerebbe superare." Invece rimane legittimo dire è vero che fino adesso i
nostri paesi avevano un tasso di democrazia, di libertà e di benessere incomparabile con altri. Quello è vero
fino ad ora e da un po' di tempo. L'errore logico che invece si fa continuamente da noi è di dire "e paesi
più democratici e più liberi dove c'è più benessere e sono anche quelli che vogliono il bene
di tutto il mondo e che fanno il bene a tutto il mondo. sono i paesi illiberali e autoritari che sono malvagi e che sono
un pericolo per il il resto del mondo. Questo è già un totale errore logico, come vedete, perché invece le guerre e
le tragedie nel resto del mondo tendiamo a scatenarle noi occidentali e non gli altri. E comunque non c'è nessun motivo
di pensare che un paese perché è democratico, non sia un pericolo per altri paesi e invece un paese
autoritario sia automaticamente un pericolo. È proprio una, come dire, un pregiudizio completamente privo di
senso. Basta vedere Israele e la Cina >> e per esempio e appunto è proprio per quanto riguarda la Cina,
l'altro punto debole del nostro ragionamento è di pensare che il mondo sia cominciato ieri e che quindi uno
guarda il mondo com'è oggi e dice a buon diritto: "Io preferisco vivere in Europa piuttosto che in Cina".
Quindi l'Europa è moralmente superiore alla Cina, perché oggi io vedo una cosa che mi piace di più se guardo l'Europa.
Il problema è che questo discorso potrebbe funzionare se anche i cinesi ragionassero così. Invece i cinesi,
come quasi tutto il mondo, tranne noi occidentali, sanno di vivere dentro la storia, sanno di avere ereditato una
storia, sanno che quello che è successo in passato condiziona, come dire, il diritto che uno ha oggi di ergersi
a giudice o di proclamare la propria superiorità, conoscono la propria storia, il che vuol dire che conoscono
anche la nostra. che noi non conosciamo. E quindi quando anche un cinese parlando con me
mi potesse dire "Ma io sono d'accordo e che mi piacerebbe di più se la Cina ci fosse meno sorveglianza poliziesca, più
libertà individuale, per carità, ma detto questo, come fate voi europei a pensare che la Cina è un pericolo per
voi ed essere così tranquilli voi di quel che noi potremmo pensare? Eh, quante volte la Cina ha invaso
l'Inghilterra nella storia? Risposta mai. Quante volte l'Inghilterra ha
invaso la Cina? Come minimo tre volte negli ultimi due secoli. Chi la sa questa cosa? nessuno, perché a noi non
frega niente, ma i cinesi la sanno. I cinesi sanno che nell'800, quando l'oppio prodotto in India e
quindi in una colonia inglese veniva smerciato in Cina ed era diventato un immenso problema di droga per il popolo
cinese. Il governo dell'impero cinese ha provato a proibire il commercio della droga in Cina e l'Inghilterra ha detto
"Non osate fare una cosa del genere, è roba che vi vendiamo noi". E gli hanno dichiarato guerra e l'hanno invasa la
Cina prima volta. Quella prima volta si sono accontentati di prendersi Hong Kong. Uno dice: "Come mai Hong Kong era
dall'Inghilterra?" a sorpresa durante la prima guerra dell'oppio. >> Siamo a metà dell'800.
>> Siamo nel 1840. Erotti >> compagnia delle indie. >> Esatto. Poi una ventina d'anni dopo i
cinesi ci riprovano perché i cinesi crepano a milioni di droga e il governo imperiale cinese prova di nuovo a
vietare il traffico dell'oppio proveniente dall'India. L'Inghilterra invade la Cina per la seconda volta e
stavolta non si fermano a Hong Kong, arrivano a Pechino, bruciano il Palazzo imperiale e impongono alla Cina di
concedere totale libertà di commercio agli occidentali, privilegi commerciali, ogni sorta di cose. Poi la terza volta è
stato quando c'è stata la rivolta dei boxer, perché i cinesi a un certo punto han provato a ribellarsi contro gli
europei e a quel punto, compatti tutti i paesi occidentali, hanno mandato le loro truppe a Pechino a sparare sulla folla
cinese e a imporre ai cinesi di stare al loro posto. Queste cose, la cosa vi stupirà, i cinesi se le ricordano
benissimo e quindi risulta un po' difficile far di dirgli "Siccome il vostro sistema
non ci piace, noi abbiamo paura di voi e vi consideriamo una minaccia". Ma quando mai? Noi siamo sempre stati una minaccia
per loro. [applauso] Ragazzi, il che non toglie sia chiaro
che i cinesi sono anche loro un popolo imperiale secondo il modello che dicevamo prima e mentre la loro
concezione di impero non li ha mai spinti storicamente, dico eh sul futuro non mi pronuncio, ma storicamente la
concezione cinese di impero non è mai stata vogliamo conquistare tutto il mondo è sempre stata. Abbiamo chiara
l'area che ci interessa. Il resto abitato dai barbari bianchi pelos ci interessa, non lo vogliamo. Dopodiché
entro la loro area sono un popolo imperiale capacissimo di opprimere e soffocare altre nazionalità, che siano i
tibetani, che siano gli uiguri. Su questo non ci sono dubbi, eh, non stiamo parlando di chi è più buono e chi più è
cattivo, però la storia ti dice, se non altro, chi ha già fatto certe cose è dimostrato una certa inclinazione a
farle e chi invece non le ha mai fatte. E [applauso]
ad aprile ai Fuori Imperiali si è tenuta una manifestazione contro il riarmo europeo
e per la pace. tu hai fatto un intervento, sei stato molto attaccato per l'intervento che hai fatto, anzi
forse sei stato attaccato perché hai partecipato a una manifestazione. >> Io non ho letto niente, se io ho la
buona abitudine di non leggere niente di quello che viene detto su di me, quindi non ne so nulla e non dirvelo adesso.
>> No, no. Ah, qualche spiritoso ha anche fabbricato un falso video in cui ti
faceva dire l'opposto di quello che avevi detto e tu gli hai risposto dicendo che sì, effettivamente ci sono
delle analogie tra gli anni 30 e oggi, perché anche all'epoca c'era un tedesco che parlava di riarmo e poi abbiamo
saputo dove dove siamo andati a finire. Insomma, adesso di tedeschi che parlano di riarmo ce ne sono parecchi. Ecco, tu
in quell in quell'intervento hai ricordato le analogie tra il clima culturale, letterario,
prima ancora che politico militare che nei primi anni del 9 ha preceduto di gran lunga le dichiarazioni di guerra e
poi lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, cioè c'erano proprio dei propagandisti della guerra che
fomentavano e aizzavano i loro popoli a dire il nostro vicino ci minaccia, dobbiamo avere paura, dobbiamo
riarmarci, dobbiamo allearci. E come andò? Perché poi la chiamiamo Belle POC, quella era la parte finale della Belle
Poc. E questa è una cosa interessantissima che anch'io non sapevo. Poi mi è capitata sott'occhio
qualche libro che parlava di queste cose e ho un po' approfondito. Allora, si tratta di un genere letterario che si
chiama La letteratura dell'invasione, fondamentalmente, diffuso soprattutto in Inghilterra, ma
in realtà con esempi un po' in tutto il mondo tra 800 e 900. M vi cito un esempio marginale, ma
importante che magari tanti di voi si ricordano. La guerra dei mondi di Welles, dove romanzo di inizio 9, dove
immagina appunto i marziani che invadono l' pacifica Inghilterra. Quello è un caso estremo perché si parla dei
marziani, ma in realtà quel libro appartiene a un filone che stava avendo immenso successo
di libri che raccontavano appunto la prossima guerra. ovvero l'invasione nemica
e il cui schema era sostanzialmente un bel giorno. Ripeto, sono in gran parte inglesi
queste opere, però si trovano dei paragoni anche in Francia, in Germania, negli Stati Uniti, perfino in Giappone
hanno scritto romanzi del genere. Ma prendiamo il caso del romanzo inglese per capirci. Il romanzo inglese si
intitola La guerra del 1895 ed esce 5-6 anni prima e racconta come i pacifici inglesi un giorno si svegliano
e scoprono che una grande flotta è apparsa nel canale della manica, ha attraccato advercato
un enorme esercito francese che si che sta invadendo l'Inghilterra e l'Inghilterra è in difesa. è in difesa
perché noi ci siamo rammolliti, non spendiamo abbastanza per armarci. Eh, ecco, è affascinante perché escono molti
romanzi di questo tipo, hanno grande successo, si parla di milioni di coppie vendute, eh, ed è affascinante vedere
l'evoluzione per cui all'inizio, nel pieno 800 ancora gli invasori tendono a essere francesi
o russi, poi scoprono i tedeschi, c'è la Germania unita, c'è il Kaiser Guglielmo, ci sono
gli elmi a punta, i tedeschi cominciano a costruire una flotta da guerra. A quel punto regolarmente i rom i titoli sono
bellissimi, eh, quando arriva Guglielmo, ecco, il Kaiser, appunto. E questi romanzi ripetutamente insistono su
descrivendo in dettaglio come i malvagi unni con l'elmo a punta ci invaderanno se noi non ci armiamo e non ci
difendiamo. Ora, il fenomeno può essere smontato. Gli autori sono spesso militari che hanno dei collegamenti con
l'industria degli armamenti, quindi c'è un'intenzione politica chiara, ma il fatto è che il pubblico se li beve se li
beve alla grande. Perciò chi vive in quei decenni di pace vive con la persuasione
che noi rischiamo perché abbiamo dei nemici molto malvagi che ci vogliono invadere, anzi che sicuramente ci
invaderanno se noi non ci armiamo e non ci rafforziamo per essere più sicuri e non cerchiamo degli alleati, non
firmiamo dei trattati di alleanza che ci impegno. a difendere gli altri e gli altri difenderanno noi e in questo modo
saremo più sicuri. Ora, naturalmente, voi sapete tutti com'è andata a finire, cioè sapete tutti quanto si sono trovati
sicuri quando nel 1914 hanno scoperto che tutti quei trattati di alleanza che avevano firmato li
obbligavano a entrare in guerra uno dopo l'altro e quando finalmente i militari hanno potuto dire "Adesso che ci avete
comprato tutte queste armi, adesso le usiamo". Yeah.
Il suprematismo occidentale è la convinzione diffusa tra alcuni intellettuali e leader europei che la cultura, la politica e la democrazia occidentali siano superiori e dovrebbero essere esportate globalmente. Questa idea nasce da una percezione di superiorità basata principalmente sull'assenza di recenti guerre in Europa, ma ignora le incursioni coloniali e militari occidentali in altre parti del mondo, rendendo la sua base storica problematica e criticata.
La Cina ricorda vividamente le invasioni europee subite nel XIX secolo, come le Guerre dell’Oppio e la rivolta dei Boxer, episodi che hanno segnato la sua storia con aggressioni imperialiste occidentali. Tenere conto di questa memoria storica è cruciale per comprendere le attuali tensioni internazionali e evitare interpretazioni unilaterali che ignorano il passato e rischiano di alimentare conflitti.
Sebbene anche la Cina abbia mostrato comportamenti imperialisti, le sue ambizioni storiche sono state generalmente più limitate rispetto agli imperi europei, che hanno avuto un'espansione globale estesa. Tuttavia, all'interno della propria area di influenza, la Cina esercita forme di oppressione, ad esempio nei confronti di tibetani e uiguri, mostrando che nessuno Stato è esente da criticità nel proprio imperialismo.
Tra XIX e XX secolo, la diffusione di letteratura che descriveva invasioni immaginarie, come "La guerra del 1895," alimentava paure di aggressioni straniere in Europa. Questa propaganda ha giustificato il riarmo e la formazione di alleanze militari, creando un clima di tensione che contribuì significativamente allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, evidenziando il pericolo della paura strumentalizzata nella politica.
Il riemergere del dibattito sul riarmo in Europa richiama analogie con il periodo pre-Prima Guerra Mondiale, dove paura e propaganda portarono a un’escalation pericolosa. La lezione principale è di evitare che tali dinamiche criminogene alimentino conflitti reali, promuovendo invece un dialogo internazionale basato su memoria storica e rispetto reciproco per prevenire gli errori del passato.
Distinguere rigidamente tra paesi democratici come buoni e autoritari come cattivi è un pregiudizio illogico, poiché entrambe le categorie possono rappresentare minacce o avere comportamenti oppressivi. Una visione più critica e sfumata permette di analizzare le dinamiche reali senza semplificazioni, migliorando la capacità di gestire correttamente le relazioni internazionali.
Conoscere le radici storiche del suprematismo occidentale e i conflitti imperialisti consente di sviluppare un punto di vista più critico verso pregiudizi consolidati. Questa consapevolezza favorisce un dialogo internazionale basato sul rispetto reciproco e sulla memoria storica, elementi chiave per prevenire conflitti e costruire relazioni più equilibrate e pacifiche a livello globale.
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